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Box office globale: la MPAA conferma l’incremento complessivo di incassi e presenze nel 2012

L’anno scorso sono stati venduti 34,7 miliardi di biglietti in tutto il mondo, in aumento del 6%. Merito non solo del mercato USA ma anche di quelli emergenti come la Cina. L’Europa invece chiude in negativo, soprattutto a causa delle flessioni in Francia e Italia, quest’ultima fuori dalla top 10 dei Paesi più importanti per il botteghino internazionale.

Se in Italia l’anno passato ha portato al settore cinema un’ulteriore flessione sia in termini di ricavi che di biglietti staccati, nel resto del mondo il botteghino 2012 ha mostrato un trend generalmente positivo e in alcuni casi in netta ripresa, come nel Nord America, o con numeri da record come quelle della Cina, ormai secondo mercato mondiale con un incasso totale di 2,7 miliardi di dollari. A confermarlo sono i dati ufficiali appena rilasciati dalla MPAA (Motion Picture Association of America), secondo cui lo scorso anno in tutto il mondo sono stati venduti ben 34,7 miliardi di biglietti, in aumento del 6% rispetto al 2011. Una crescita spinta sia dalle performance del settore negli Stati Uniti sia da quelle a livello internazionale, dove l’Europa è stata l’unica area a chiudere con un box office in negativo, seppur con una perdita molto lieve pari all’1%, da attribuire soprattutto ai decrementi registrati in Francia, Italia e Spagna.

Come abbiamo già riportato a inizio anno, mentre gli Stati Uniti continuano a dominare la classifica mondiale (con un incasso che insieme a quello del Canada è pari a 10,8 miliardi di dollari), e la Cina si aggiudica il secondo gradino del podio, a seguire si trovano il Giappone con 2,4 miliardi, Francia e Inghilterra con circa 1,7 miliardi ciascuna, l’India con 1,4 miliardi, la Corea del Sud con 1,3 miliardi, Russia e Australia con 1,2 miliardi e il Brasile con 800 milioni. L’Italia, ricordiamo, ha invece chiuso il 2012 a 783 milioni di dollari, classificandosi perciò un po’ sotto alla top 10 dei maggiori mercati. Gli incassi complessivi del botteghino internazionale (a esclusione perciò del Nord America) si sono invece attestati sui 23,9 miliardi di dollari, in aumento di 6 punti percentuali e pari al 69% del guadagno cinematografico globale.

Oltre alla maggiore importanza del mercato cinese, che secondo l’MPAA cresce al ritmo di 10 schermi al giorno, altro trend rilevante è stata la diminuzione delle relaese in 3D, passate da 45 a 36. Un fenomeno cui tuttavia non si è accompagnata una flessione nel contributo di questo formato al box office, per lo meno quello statunitense, dove i film da vedere con gli occhialetti hanno incassato 1,8 miliardi di dollari, in linea con i 2,2 miliardi del 2011. Più preoccupante invece il persistente calo nel numero di spettatori adolescenti: quelli che vanno al cinema frequentemente sono sì aumentati del 10,5% rispetto al 2011, ma si tratta comunque del 21,5% in meno di quanti non ne andassero nel 2009. Se quattro anni fa la media per la fascia d’età 12-17 (sempre negli USA) era di 8 spettacoli a testa, oggi il dato è di 6,2. Un trend preoccupante non solo per le major che contano su questo tipo di  audience per gli incassi dei loro tentpole, ma anche per altri Paesi come l’Italia, dove la contrazione del pubblico giovanile sta pure diventando uno dei principali motivi di allarme per gli operatori del settore.

Per quanto riguarda la digitalizzazione, i cinema già convertiti alla nuova tecnologia sono ora quasi 130 mila a livello mondiale.

 

Fonte: Variety, THR, The Wrap

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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