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Pirateria: parte negli USA il Copyright Alert System, sul modello francese ma senza disconnessione

Sei avvisi e poi la riduzione di banda. Ecco il nuovo meccanismo di contrasto alle violazioni del copyright in Rete, che nasce negli Stati Uniti dalla cooperazione tra industrie dei contenuti e ISP.

Ha preso avvio ieri un nuova fase nella lotta statunitense alla pirateria. Dopo il fallimento, l’anno scorso, dell’intervento di tipo normativo contenuto nelle proposte di legge SOPA e PIPA, fortemente osteggiate non solo dall’opinione pubblica ma anche dai diversi operatori del web, il contrasto alla violazione del copyright tenta ora una nuova strada, quella cioè di un accordo tra privati. Grazie alla coalizione tra proprietari di contenuti e ISP, ieri è stato lanciato ufficialmente il Copyright Alert System (CAS), molto simile al sistema francese dell’Hadopi, ma gestito senza il coinvolgimento di alcun ente istituzionale o governativo.

Il modello prevede infatti l’invio di una serie di avvisi agli utenti scoperti a violare le nome sul diritto d’autore, in particolare a condividere film, serie tv e musica protetta da copyright. Le prime due notifiche avranno intento “educativo”, dopodiché seguiranno altri due alert con richiesta di risposta e, nel caso di mancata cessazione del comportamento lesivo della proprietà intellettuale, due avvisi finali accompagnati da una riduzione di banda e/o dal reindirizzamento verso un’apposita pagina.

Ad aderire al nuovo meccanismo antipirateria sono alcuni dei principali internet provider degli USA, come Comcast, AT&T, Cablevision, Time Warner Cable e Verizon. Secondo il Center For Copyright Information, organismo che ha proposto la soluzione l’anno scorso, si tratta di un approccio multi-stakeholder destinato a diventare un modello di cooperazione tra tutti i soggetti interessati all’ecosistema dell’intrattenimento digitale.

Il nuovo sistema, che è stato già definito da molti dei “sei strike”, sembra in realtà ricalcare in maniera piuttosto evidente l’Hadopi, che tuttavia prevede solo tre notifiche, può portare alla disconnessione dell’utente ed è considerata a oggi una delle legislazioni più severe in materia. Il Copyright Alert System, di contro, non fa capo a nessuna previsione normativa, ma funziona in questo modo: le industrie creative cominceranno a utilizare i sistemi di filesharing P2P per individuare i contenuti protetti da diritto d’autore, e una volta trovati, comunicheranno al provider l’indirizzo IP collegato al materiale piratato.

Citiamo in ultima battuta quanto ha avuto modo di dirci, in occasione della sua visita al Festival di Roma, Chris Dodd, presidente dell’MPAA (la Motion Picture Association of America sostenuta dalle sei principali major hollywoodiane più la CBS), secondo cui la ratio del provvedimento sarebbe di natura più dissuasiva che punitiva:

 “Ho studiato con attenzione i risultati dell’Hadopi in Francia e la cosa interessante è che non si arriva quasi mai all’ultimo step del procedimento. L’80% di chi riceve le notifiche pone immediatamente fine a ogni attività illecita, ed è quello che speriamo di ottenere anche noi. Dobbiamo pensare che c’è una nuova generazione di nativi digitali da sensibilizzare sul tema. Forse non servirà a bloccare tutta la pirateria online come vorremmo, così come è impossibile fermare tutti i furti di automobili che ci sono nel mondo. Ma se riusciamo a evitarne una buona percentuale, è comunque un passo in avanti”

 

Fonte: Cineguru, DeadlineCenter For Copyright Information

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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