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YouTube: avanti col progetto dei canali a pagamento?

Secondo indiscrezioni, il portale video di Google potrebbe introdurre veri e propri abbonamenti mensili in partnership con alcuni fornitori di contenuti, oppure un sistema di windows volto a ricalcare il modello delle pay-tv.

Se le inserzioni pubblicitarie rappresentano ormai una parte sempre più consistente del servizio e dell’esperienza offerta da YouTube, presto il noto portale video potrebbe virare verso nuove modalità di fruizione in grado di generare un ritorno garantito sia per il sito che per gli autori dei filmati caricati in Rete. Stando a quanto riportato dal magazine Ad Age, YouTube avrebbe infatti già cominciato a contattare un numero ristretto di canali per il lancio di servizi premium. Si tratterebbe per la precisione di abbonamenti a pagamento, dal costo compreso tra 1 e 5 dollari al mese, che dovrebbero col tempo estendersi anche a forme di pay-per-view da applicare agli eventi live e alle library. Secondo tali indiscrezioni, i primi fornitori a far esordire questo tipo di contenuti saranno le grandi media company con un seguito di utenti già ben consolidato, mentre per la tempistica sembra che i canali a pagamento saranno introdotti nel secondo trimestre dell’anno.

Non è la prima volta che si accenna alla possibilità di introdurre un costo per la fruizione dei video su YouTube: come ricorda Ad Age, l’anno scorso era stato lo stesso CEO del portale,  Salar Kamangar, a parlare delle potenzialità offerte dal mezzo a quei network che, ad esempio, hanno problemi di audience e perciò vorrebbero imporre un prezzo di visione a chi distribuisce i loro programmi online.  “Contenuti diversi richiedono diverse modalità di pagamento” – avrebbe inoltre riferito un portavoce di Google, che controlla il portale – “l’importante è che, a prescindere dal modello, gli autori abbiano successo sulla nostra piattaforma. Ci sono molti creatori di contenuti che pensano di poter trarre beneficio da eventuali abbonamenti, quindi li prenderemo in considerazione”.

Stando a un’analisi del Wall Street Journal, nel caso YouTube decidesse di proseguire lungo la strada dei canali a pagamento, si aprirebbero però ben due prospettive: o forme classiche di abbonamento, oppure una strategia di windows con cui rendere disponibili i video con tempistiche diverse a seconda del prezzo sostenuto dagli utenti.

Stando agli ultimi dati rilasciati ufficialmente dal portale, l’hub video di Google vanterebbe al momento 800 milioni di utenti e un consumo pari a 4 miliardi di ore di contenuti al mese.

 

 

Fonte: Ad Age, Wall Street Journal

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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