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Speciale video on demand #9: MYmovies tra VOD e streaming ad abbonamento

Una piattaforma per il noleggio di singoli titoli online e una per lo streaming ad abbonamento: ecco il mix proposto da MYmovies per diffondere il consumo e la cultura cinematografica nel nostro Paese.

Unire un sito di informazione e approfondimento sul mondo del cinema a nuovi servizi, che quel mondo permettono di fruirlo direttamente sul web. Questo l’intento di MYMOVIESLIVE! e MYMOVIESWIDE!, due portali inaugurati da MYmovies.it per diffondere la passione e la cultura della settima arte sia attraverso una programmazione selezionata di film mai usciti in Italia o distribuiti in pochissime copie, sia tramite un servizio più “classico” di VOD. Per questo nuovo appuntamento con il nostro speciale video on demand, abbiamo chiesto di parlarci di queste nuove piattaforme a Gianluca Guzzo, CEO e cofondatore di MYmovies.

Gianluca Guzzo, ci descriva il servizio di MYMOVIESLIVE!, il primo da voi inaugurato.

MYMOVIESLIVE! parte circa un anno fa con lo scopo principale di promuovere e diffondere i film, sia prima della loro uscita nelle sale sia quelli che non sono riusciti a trovare una distribuzione italiana. Si tratta di un modello assolutamente originale per il web, che consiste in proiezioni condivise, in cui l’utente guarda il film nello stesso momento degli altri spettatori, simulando l’esperienza della sala cinematografica. In questo modo si ricrea l’aspetto sociale e si tutela il film da una fruizione di massa, perché non è on demand ma trasmesso in un momento ben preciso. L’on demand in un certo senso squalifica il prodotto, lo riposiziona nell’ambito dell’home video, mentre MYMOVIESLIVE!, a differenza di MYMOVIESWIDE!, per quanto riguarda la tipologia di fruizione intende somigliare più a un’uscita cinematografica. La selezione, come abbiamo già detto, si concentra su titoli che escono in esclusiva sulla piattaforma o che possono contare solo su una piccola distribuzione, diventando perciò una specie di sala alterativa, con una programmazione e orari ben precisi. Dopo un anno di attività, ci possiamo dire soddisfatti dei riscontri ricevuti in merito alla qualità del nostro lavoro e al posizionamento culturale del servizio, il cui scopo è quello di dare spazio a film altrimenti invisibili, nonostante i premi e i riconoscimenti ricevuti a livello internazionale.

Come siete arrivati alla decisione di ampliare i vostri servizi con la nuova piattaforma, da poco inaugurata, MYMOVIESWIDE?

Intanto bisogna dire che i due servizi non sono in conflitto. Il nostro timore era che l’arrivo del video on demand cannibalizzasse MYMOVIESLIVE!, ma abbiamo scoperto con sorpresa e soddisfazione che entrambi continuano la propria crescita senza ostacolarsi.  MYMOVIESWIDE! è una piattaforma di VOD nel senso classico, permette cioè di vedere i film in streaming noleggiandoli per 48 ore. Tra le case di distribuzione che stanno cominciando a fornirci i loro film ci sono Warner Bros., Eagle Pictures, Lucky Red e CG Home Video, ma l’obiettivo è di ampliare la library fino a farla diventare quello che una volta erano i Blockbuster. Questa piattaforma per noi rappresenta la chiusura di un cerchio. MYmovies è nato 12 anni fa per digitalizzare delle informazioni: si è preso il dizionario Farinotti e lo si è messo online. Oggi lo stesso processo avviene con i film,  per cui non si va più su MYmovies solo per informarsi e parlare di cinema, ma anche per vederlo e poi tornare a condividere le proprie emozioni con altri utenti, senza spostarsi dal sito. Quello che vediamo nel nostro disegno è sempre un processo culturale, in cui informare e offrire in streaming film di mass market, risulta funzionale a diffondere anche la conoscenza di altri titoli con distribuzioni meno estese, che presentano difficoltà a mantenersi sul mercato a causa dei budget limitati. Non vogliamo perciò trasformarci in un portale di e-commerce ma offrire un importante servizio aggiuntivo: il sogno è di arrivare ad avere in catalogo tante opere quante sono le schede di MYmovies.

Quanti titoli avete ora in catalogo sulle due piattaforme?

Su MYMOVIESWIDE! abbiamo circa mille titoli delle case di distribuzione che citavo prima, ma altre stanno per salire a bordo. MYMOVIESLIVE! invece prevede la programmazione di 26 titoli l’anno, ma di fatto nel 2012 ne abbiamo distribuiti altri 50. Uso la parola distribuzione perché appunto l’idea è quella di sostituirsi alla sala cinematografica pur mantenendo la forza del film, che in seguito può avere altri sfruttamenti come l’home video, la televisione o altri canali alternativi rispetto a MYMOVIESLIVE!

Quali sono i costi per l’abbonamento e per il noleggio?

MYMOVIESLIVE! richiede un abbonamento mensile del costo di 3,99 euro, che permette di accedere a tutti i film trasmessi, solitamente 4 o 5 al mese. Si tratta dunque di un servizio che permette di fruire film di qualità in modo assolutamente low cost. MYMOVIESWIDE! permette invece di noleggiare singoli film a un prezzo che va da 1,90 euro per i titoli di catalogo a 2,90 euro per le novità. Anche in questo caso abbiamo cercato di mantenere i prezzi molto bassi perché il nostro obiettivo è sempre quello di offrire un servizio ai nostri utenti.

Avete scelto un modello ibrido: da una parte un abbonamento, dall’altra il noleggio di titoli singoli. Pensate che anche MYMOVIESWIDE! possa evolversi verso un modello di subscription video on demand come l’altro vostro servizio?

Molto dipende anche dalle case di distribuzione. L’idea dell’abbonamento ci piace, e per questo lo abbiamo scelto per MYMOVIESLIVE!, dove siamo noi ad acquisire i diritti di distribuzione sui titoli e possiamo gestirli come vogliamo. Nel caso di MYMOVIESWIDE! ci sono invece molte case di distribuzione e home video con cui lavorare, con tante politiche differenti. Abbiamo dovuto trovare un posizionamento che accontentasse tutti e il VOD, cioè una sorta di pay-per-view, ci è sembrata la soluzione al momento più adatta. Non è detto che in futuro non si possa cambiare ma, per ora, questo è il modello che le case di distribuzioni conoscono e accettano più facilmente. Se arriveranno servizi di SVOD, magari grazie a competitor stranieri, allora sarà più facile far accettare soluzioni di quel tipo. C’è però da dire che nell’ottica di MYmovies, è importante offrire all’utente anche la possibilità di una scelta più ampia rispetto a quella di un catalogo ad abbonamento. Immaginammo ad esempio uno studente di cinema che abbia bisogno di vedere Amarcord: è improbabile che voglia pagare 9 euro per vedere solo quello, e in tal caso il VOD è la soluzione migliore. Lo SVOD funziona meglio invece dal punto di vista commerciale, nel senso che lo sforzo per acquisire l’utente si fa una volta sola e gli si offre un certo quantitativo ben definito di titoli. Per quanto riguarda MYMOVIESLIVE! la selezione di titoli invece è fondamentale, perché quello che offriamo agli utenti è proprio una programmazione scelta e di qualità.

Il rapporto con le distribuzioni è un nodo fondamentale di questo mercato. Qual è la vostra esperienza?

Non siamo proprio i primi a cimentarsi con lo streaming on demand, quindi le distribuzioni hanno già avuto ampiamente modo di confrontarsi col settore e non abbiamo dovuto faticare più di tanto. Le case di distribuzione tendono a difendere con le unghie il loro mercato, ma probabilmente cominciano a capire che devono aprirsi a nuovi modelli, altrimenti gli utenti continueranno a ripiegare su ciò che già si trova in Rete, cioè un prodotto che finora è stato quasi sempre illegale. L’apertura dunque c’è, e sta portando frutti interessanti. Stando ai riscontri che stiamo ricevendo, pur essendo partiti da poco, mi sembra più che possibile una rinascita dell’home video a partire dall’offerta legale di film in streaming. Abbiamo notato tra l’altro una grande fidelizzazione degli utenti, che tendono a noleggiare molti film a breve distanza l’uno dall’altro e a tornare sulla piattaforma per fruire del servizio.

Confermate dunque che c’è una forte domanda per questa offerta legale che finalmente comincia a prendere piede?

Sì, assolutamente. Non è solo la curiosità verso un servizio o un singolo film. Vediamo che c’è un interesse per questo modello e per questo invito tutte le distribuzioni ad avere coraggio e digitalizzare più titoli possibile. Non ne faccio nemmeno un discorso di esclusiva: non è importante se quei film li abbiamo noi o i concorrenti, l’importante è che quei film siano online altrimenti si bruciano. Un po’ come una volta si bruciavano le pellicole per riciclarle. Il prodotto deve circolare ed essere sul mercato, anche perché solo cosi si può innestare quel circolo virtuoso per cui visto un film ci si appassiona al regista, o magari al genere o all’attore, e così si comincia a vederne un altro e un altro ancora. Più è facile il percorso per arrivare a questi contenuti, più se ne consumano. Anche perché i nostri concorrenti veri non sono le altre piattaforme o le sale: sono i ristoranti, le partite, il calcio e gli altri tipi di intrattenimento. Spetta a noi lavorare insieme per cercare di restituire al cinema il suo appeal di sempre.

Il problema, però, non è solo quanti titoli mettere online ma anche quando. Pensa che le finestre costituiranno un tema centrale nel futuro di questo mercato?

È un tema piuttosto caldo, per questo lascerei che si consumi da solo. Posso dire che con MYMOVIESLIVE! abbiamo già sperimentato l’uscita in contemporanea online e nelle sale, e che non ha danneggiato l’afflusso al cinema. È difficile misurare precisamente vantaggi e svantaggi di questo sistema, ma probabilmente quello che succederà è che prima o poi qualche player importante del mercato deciderà di uscire nello stesso momento sia sugli schermi che sul web. Ma lo farà solo quando lo streaming raggiungerà un giro d’affari tale da competere con la sala cinematografica, o per lo meno da presentarsi come complementare. Pensando alla situazione italiana di oggi, faccio fatica a immaginare che la fruizione casalinga, in home video, possa essere parallela a quella cinematografica. L’idea è di avere un sistema in cui il pubblico va a vedere il film sia in streaming che in sala, garantendone così il buon risultato. Nel momento in cui ci sarà un servizio di streaming maturo, utenti abituati a vedere i film e quindi un consumo forte di VOD, allora avremo anche le condizioni per far uscire il prodotto su entrambi i canali, con la garanzia di fare numeri certi sia in sala che online. Su alcuni prodotti questo è già possibile, ma l’immagine del blockbuster sia in streaming che al cinema è qualcosa che, nel nostro Paese, vedo possibile solo in futuro. Per quanto un futuro non troppo lontano.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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