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Il 3D cresce su tutte le piattaforme, e si espanderà nell’home video con Netflix e Lionsgate

Le ricerche di IHS – Screen Digest mostrano il buon andamento del 3D sul grande schermo e in home video, con alte prospettive di sviluppo nella pay-tv e nel video on demand. Intanto, Netflix aggiunge per la prima volta titoli a tre dimensioni al proprio menù, mentre Lionsgate ne convertirà alcuni da trasmettere sulle smart tv Samsung.

La terza dimensione potrebbe espandersi ulteriormente nell’home video statunitense grazie a una serie di iniziative, annunciate in questi giorni in concomitanza con il CES 2013. La prima riguarda Netflix: il noto portale di subscription video on demand ha infatti reso noto di aver inserito per la prima volta in catalogo una serie di titoli da vedere con i tipici occhialetti.

I contenuti ovviamente risulteranno visibili solo su televisori attrezzati per il 3D, e saranno Immortals, il documentario della Red Bull sullo snowboard, intitolato The Art of Flight, e una serie di titoli dei 3Net Studios (joint venture tra Discovery, Sony e Imax). La disponibilità di titoli e l’eventuale espansione del servizio ai mercati internazionali dipenderanno dall’interesse dimostrato dal pubblico verso questa nuova opzione.

Il 3D è però al centro anche di una nuova partnership tra il marchio Samsung e Lionsgate. La major, nello specifico, ha individuato un menù di titoli action da convertire in 3D per la visione sulle smart tv  del noto produttore, tra cui Gamer, Crank, Bangkok Dangerous e The Descent. L’idea sembra quella di cavalcare l’onda persistente del 3D, che nel 2012 ha visto triplicare il numero di film prodotti in tale formato. “Il mercato dell’home entertainment è maturo per una tecnologia premium come il 3D, e i consumatori hanno dimostrato di essere pronti a pagare il prezzo di un tale valore aggiunto”, ha commentato a proposito dell’operazione Jim Packer, presidente del ramo mondiale tv e distribuzione digitale di Lionsgate.

Secondo uno studio condotto da IHS – Screen Digest, il mercato della terza dimensione, in generale, starebbe registrando una decisa crescita su tutte le sue piattaforme di riferimento: dal cinema, all’home video, alla pay-tv e al video on demand.

Per prima cosa, il numero degli schermi 3D a livello mondiale è più che quadruplicato in tre anni, passando dai 9 mila del 2009 ai 43 mila attuali. Il Paese in cui sono più diffusi sono gli Stati Uniti, seguiti da Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania. Aspettando di conoscere in dettaglio i risultati del 2012, c’è da ricordare che nel 2011 i film in 3D hanno raccolto al box office mondiale 7 miliardi di dollari, in aumento del 16% rispetto ai 6 miliardi del 2010. Secondo IHS – Screen Digest, la quota di mercato di questi titoli mostra segni di stabilizzazione in mercati già maturi come quello americano, dove la capacità di proporre prodotti forti con le giuste tempistiche giocherà dunque un ruolo fondamentale nelle performance al botteghino del 3D. Di contro, la crescita risulta stabile in territori come la Cina e i Paesi emergenti, dove non si è ancora completato nemmeno il passaggio infrastrutturale alla nuova tecnologia. Non a caso, questi mercati nel 2011 hanno contribuito per il 77% agli incassi globali generati dalle pellicole in tre dimensioni, contro i 66 punti percentuali del 2010.

Per quanto riguarda l’home video, la terza dimensione si mostra in controtendenza rispetto alle contrazioni che da tempo riguardano il settore. Negli USA, che rappresentano il 51% del mercato mondiale dei Blu-ray in 3D, la spesa dei consumatori per questo tipo di prodotto è aumentata del 94% rispetto al 2011, arrivando a toccare i 220 milioni di dollari. Secondo le previsioni, si tratta di un settore che mostrerà un trend in rialzo fino al 2016, anche in aree come Regno Unito, Francia e Germania.

Passando alla pay-tv e al video on demand, il 2012 non ha mostrato sostanziali progressi rispetto al lancio mondiale, due anni prima, di 37 canali dedicati al 3D e di altri 38 per la trasmissione di grandi eventi in re dimensioni. Gli investimenti hanno invece incontrato una battuta d’arresto dovuta all’incertezza sui ricavi, ma secondo IHS, sono da considerare positivamente gli sviluppi nella programmazione in 3D, come ad esempio la creazione della joint venture 3Net, specializzata nei contenuti da fruire con gli occhialetti, e in particolare in documentari e altri generi di nicchia.  Anche la domanda di 3D in video on demand risulta ancora bassa, a causa del numero limitato di titoli disponibili e al costo elevato, ma le previsioni di IHS parlano di un’inversione di tendenza che porterà i consumatori americani a spendere 76,1 milioni di dollari in questo segmento entro il 2016, contro i circa 11 milioni spesi nel corso dell’anno appena trascorso. In Europa, le prospettive sono di 32,4 milioni di dollari nel 2016, contro i 3,5 milioni attuali.

 

 

 

Fonte: Home Media Magazine, Variety, iSuppli

 

 

 

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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