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Ted, case study: la strategia social del film in Italia e negli Stati Uniti.

Il film di Seth MacFarlane è diventato un caso cinematografico, ma anche un esempio di audace strategia promozionale sui social network: ecco come Ted ha invaso Twitter, Tumblr e Facebook negli Stati Uniti e poi in Italia, dove uscirà domani nelle sale.

 

Il debutto alla regia dell’autore de I Griffin, Seth MacFarlane, non sarebbe potuto avvenire in maniera più eclatante: Ted, il suo orsacchiotto di peluche senza peli sulla lingua, ha battuto tutte le previsioni antecedenti l’uscita nelle sale americane, diventando uno dei fenomeni dell’estate cinematografica. Negli Stati Uniti ha incassato più di 218 milioni di dollari e circa 434 milioni a livello globale. Ma non si tratta solo di un successo di pubblico: Ted è stato infatti supportato da un’irriverente campagna promozionale che si è fortemente servita del web e in particolare dei social network, per costruire l’hype intorno al personaggio dell’irriverente pupazzo di stoffa. Una strategia che poi è stata mutuata anche in Italia, in particolare con una serie di creazioni grafiche tutte incentrate su Ted, volte a ironizzare su notizie di attualità, film e programmi tv. Vediamo nel dettaglio alcuni dei trend più interessanti seguiti dalle campagne.

 

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, gli strumenti social usati in modo più innovativo sono stati Tumblr e Twitter. Il 30 marzo 2012, tre mesi prima dell’uscita del film, il co-sceneggiatore Alec Sulkin è stato assunto da Universal insieme al suo collaboratore Wellesley Wild per gestire l’account Twitter @WhatTedSaid. Le prime parole di Ted sono state twittate due giorni prima dell’arrivo del trailer vietato ai minori. Ed ecco cos’ha detto:

Nonostante il gentile invito espresso da Ted, il popolo della piattaforma di microblogging non solo ha apprezzato da subito lo stile dell’orsacchiotto, ma lo ha seguito ancora di più sui tweet a volte scurrili e a volte caustici dedicati agli stessi temi sfruttati a fini comici nel film. Ad esempio il bere, le donne, il fumo, la religione:

A parte questo, Twitter è servito anche alla promozione “ordinaria” del film, con il lancio di trailer, Q+A con il cast e il countdown per l’uscita.

A funzionare tendenzialmente molto bene sono state anche le battute di spirito sugli altri concorrenti cinematografici, come L’Era Glaciale 4 e Magic Mike:

Il Tumblr di Ted, è stato invece chiamato Ted’s fuzzy thoughts… cioè “I pensieri confusi di Ted”, e affidato sempre a Wellesley Wild. Qui la strategia è stata ancora più audace, arrivando a includere anche riferimenti visivi al porno e battute esplicite sul cancro, oltre che sulle notizie di attualità e su temi portanti del film come lo scult Flash Gordon. Come ha rivelato al Wall Street Journal il vice presidente del marketing digitale di Universal, Doug Neil, le istruzioni dello studio in questo caso sono state solo “dacci dentro”. E sembra che l’indicazione abbia funzionato: il film ha guadagnato 54 milioni di dollari nel suo primo weekend, battendo discretamente le analisi dei tradizionali sondaggi condotti prima dell’apertura del film, che lo davano in un range compreso tra i 35 e i 40 milioni.

 

In Italia il film uscirà domani, 4 ottobre (di giovedì, come d’ora in poi sarà consuetudine in Italia), e anche in questo caso la distribuzione nelle sale è stata anticipata da una campagna social esilarante e politicamente scorretta, soprattutto su Facebook. Qui, oltre a sposare l’idea di pubblicare i post in prima persona singolare, come fossero opera dello stesso Ted, sono comparse immagini altrettanto ardite, più meme con parodie di film, delle notizie di attualità, della politica e della tv. Scopriremo presto se la strategia avrà dato i suoi frutti, ecco intanto alcuni post particolarmente significativi della strategia perseguita sul social network:

    

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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