Com’era prevedibile dopo il forte calo di film in programmazione e di presenze registrato la scorsa estate (-33% biglietti staccati da primo maggio al 19 agosto), denunciato anche dagli esercenti italiani, l’arrivo di settembre ha finalmente invertito la rotta del box office, facendo registrare un discreto rialzo. Stando ai dati rilevati sul campione Cinetel (90% del mercato) nell’ultimo mese sono stati staccati 8 milioni 317 mila biglietti, in aumento del 34% rispetto allo stesso mese del 2011, per un incasso di 56 milioni 941 mila euro, che ha segnato un andamento addirittura migliore (+41%) grazie alla maggiore incidenza dei film in 3D.

I numeri tuttavia, come avverte la stessa Cinetel, potrebbero essere sovradimensionati a causa delle scarse performance di settembre dello scorso anno, uno dei peggiori di sempre. Il confronto appare perciò meno eclatante, ma comunque positivo, se operato rispetto allo stesso mese del 2010 (+4%), del 2009 (+6%) e del 2008 (+3%). Più in generale, si tratta comunque di un sollievo per un mercato che nei primi 9 mesi del 2012 ha visto gli ingressi attestarsi a un totale di poco superiore ai 62 milioni, in calo di oltre il 12%, e gli incassi a 412,6 milioni di euro, con un decremento di circa il 10%, ma che a fine luglio appariva ancora più in sofferenza con percentuali rispettivamente del -18,57% e del -17,04%.

Ancora critica la situazione della quota di mercato dei film italiani, che non sono riusciti a piazzare nemmeno un titolo nella top 10 di settembre, guidata da Madagascar 3: Ricercati in Europa (oltre i 10 milioni e mezzo di euro), Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (10,3 milioni) e Ribelle – The Brave (6,7 milioni). La fetta del cinema italiano (coproduzioni comprese) dunque si assottiglia, passando dal 36,29% dell’anno scorso al 23,71% attuale, ovvero da 25,6 milioni di biglietti venduti a 14,7 milioni, in diminuzione di ben 43 punti percentuali. A trarne guadagno è in parte la quota di mercato dei film americani (dal 51% dei primi nove mesi del 2011 al 53% segnato a fine settembre), ma soprattutto quella dei film britannici (13% contro l’8% dell’anno scorso) e francesi (dal 2 al 7%).