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Cannes: festival e mercato in salute, ma poche major sulla Croisette.

Insieme al red carpet al via il Marché con più di 4 mila titoli e con l’ottimismo degli operatori. Ma l’obiettivo non è più l’Europa. Sembranopoi latitare i grandi titoli delle major, fatto salvo l’incontenibile Dittatore e Madagascar 3.

Si apre oggi il Festival di Cannes: ci sarà l’atteso red carpet di Moonrise Kingdom di Wes Anderson, mentre stamattina la Croisette è stata letteralmente invasa da  Sacha Baron Cohen nei panni de Il Dittatore, protagonista della nuova irriverente commedia di Paramount che si appresta all’arrembaggio delle sale statunitensi. E sempre stamattina, la DreamWorks Animation, guidata da Jeffrey Katzenberg, ha approfittato della vetrina della kermesse francese per presentare qualche anticipazione sul suo prossimo blockbuster della stagione autunnale, Le 5 leggende. Cannes, d’altra parte, è proprio questo, cinema d’autore a braccetto con il mercato, lo showbiz e i titoli plurimilionarii delle major.  E quest’anno, ol Marché sembra più in forma che mai, se è vero, come sostiene ad esempio Variety, che l’appetito dei buyer è stato sollecitato da successi internazionali come Hunger Games o come il premio Oscar The Artist, che proprio dalla Croisette ha cominciatola sua danza verso il successo mondiale.

Stando a quanto riporta Cinecittà News, le cifre del Festival e del Marché si presentano positive, nonostante la congiuntura economica non proprio favorevole, con un budget ben integro pari a 20 milioni di euro (metà di origine pubblica), 4.600 giornalisti accreditati da tutto il mondo e 4.300 titoli che verranno scambiati sul mercato, di cui 2.500 già pronti. Sono invece 91 i film in rassegna, per la precisione 60 nella selezione ufficiale, tra cui 22 in concorso (l’unico italiano in competizione è Matteo Garrone con Reality), 21 nella Quinzaine des réalisateurs, 10 nella sezione riservata alla critica.

“È il più grande numero di progetti che abbia mai visto”, ha confessato a Variety il capo di Lionsgate U.K., Zygi Kamasa, parlando dello stato di salute del Marché. Di contro, c’è chi mette in guardia da eccessivi entusiasmi: Hollywood Reporter sottolineaalcuni fattori che potrebbero diminuire il volume d’affari, come il crollo dell’Euro, e più in generale si sottolinea l’importanza cruciale di mercati emergenti come quello russo e latinoamericano.  Italia e Spagna vengono considerati in crisi, mentre anche su Francia e Germania pende un punto interrogativo, per quanto il Paese di Cannes continui a essere considerato un buono sbocco per titoli indie. “Il mercato europeo è in contrazione” assicura a Variety uno dei rappresentanti di Wild Bunch, che ha in portfolio Passion, di Brian De Palma, una constatazione dovuta anche allo stato di ristrettezza in cui versano alcuni broadcaster europei, come la tedesca ARD e Canal Plus. Il clima generale sarebbe comunque di fiducia, per la presenza di listini ben confezionati e per la predisposizione dimostrata dai buyer a scommettere su nuovi progetti.

A latitare saranno invece i blockbuster statunitensi. Lo sottolinea Deadline, notando come il vistoso blitz de Il Dittatore e la presentazione, venerdì, in fuori concorso di Madagascar 3 saranno i soli veri “momenti” delle major hollywoodiane. Questo perché, secondo il magazine, le anteprime di Cannes sarebbero diventate troppo costose e logisticamente complicate per questo tipo di produzioni, sempre più impegnate in tour promozionali in giro per l’Europa. Ne sarebbe un esempio la première londinese di questa settimana di Biancaneve e il Cacciatore, o l’assenza dalla Croisette di Men in Black III. Un passaggio sul red carpet di Cannes costerebbe attualmente agli Studios da 1,5 a 3 milioni di dollari, cifra che secondo Deadline non sarebbe ripagata dalla visibilità sui media internazionali, a causa di un sovraffollamento di eventi che fa sì che l’attenzione si sposti molto velocemente da un titolo all’altro.

Nonostante la Pixar abbia fatto notizia nel 2009, aprendo il festival con Up, il nuovo lavoro dello studio di animazione, Brave, farà una deviazione, evitando la Francia e approdando direttamente in Scozia il primo giugno per una grande première, precedente a quella prevista nella Città degli Angeli. L’attesissimo Prometheus di Ridley Scott sarà presentato a Londra, un po’ per il legame forte con il territorio, essendo stato girato negli studi di Pinewood, un po’ per la disaffezione della 20th Century Fox nei confronti di Cannes.  Delusione anche per chi si aspettava qualcosa da Warner Bros, se non proprio Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, almeno Magic Mike di Steven Soderbergh. Questione di timing, fanno sapere dallo studio. Ma secondo Deadline sembra piuttosto chiaro come, almeno per quest’anno, l’interesse delle major si sia spostato verso altre formule promozionali.

Fonte: Variety, Hollywood Reporter, Cinecittà News, Deadline

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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