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Cinema, il Mibac opta per una “pausa di approfondimento” sulla liberalizzazione dei multisala.

Le controversie immediatamente suscitate dalla norma hanno convinto Ornaghi a stralciare dal decreto sulle semplificazioni la misura che prevedeva l’annullamento dell’approvazione del Mibac per l’apertura di nuove sale fino a 3000 posti (cioè, sostanzialmente, di nuovi multisala).

Di cinema, e di esercizio in particolare, si parla sempre come un settore in difficoltà, reso instabile non solo dal frangente economico ma anche da alcune costanti criticità strutturali come la progressiva scomparsa delle sale urbane, aggravata negli ultimi tempi anche dalla lentezza nella conversione al digitale. Per questo motivo è circa da un anno che l’attenzione di tutte le categorie di settore si è spostata proprio su questo anello della filiera e, in particolare, su quei cinema monosala o comunque con pochi schermi collocati all’interno delle città, più in crisi degli altri ma anche più adatti a intercettare quel tipo di pubblico maggiormente interessato al prodotto italiano e di qualità. Il fronte tuttavia ha subito qualche scossone in questi giorni, quando a cambiare le carte in tavola sono intervenute tra capo e collo le liberalizzazioni. Nel nuovo decreto del Governo in materia di semplificazioni, era comparsa infatti anche una norma che aboliva la necessità dell’approvazione del ministero dei Beni Culturali per l’apertura di nuovi cinema fino a 3000 posti, fatte salve le altre autorizzazioni di tipo tecnico e urbanistico, come il nulla osta rilasciato dai vigili del fuoco.

Immediate sono state le reazioni di diverse realtà associative. L’Agis ha espresso subito forte preoccupazione, cogliendo l’occasione anche per tornare a parlare di FUS ed Enpals, raccogliendo tr a l’altro dal titolare del Mibac, Lorenzo Ornaghi, la conferma dei finanziamenti al Fondo Unico per lo Spettacolo nel triennio 2012-2014 con 411 milioni di euro, nonché un’apertura sul possibile aumento degli sgravi fiscali al settore. Per quanto riguarda l’ente previdenziale dello spettacolo, già accorpato all’Inps dal decreto ‘Salva Italia’, l’Agis ha chiesto di entrare a far parte del nuovo Consiglio di indirizzo e vigilanza che si sostituirà a quello dell’Enpals, anche per garantire l’utilizzo delle risorse “ereditate” dal precedente organismo a favore dei lavoratori della categoria.

Tornando alle liberalizzazioni, ancora più netta è stata la posizione del presidente dell’Anec, Lionello Cerri, contro una misura che “invece di favorire la concorrenza” secondo gli esercenti avrebbe finito per bloccare “lo sviluppo armonico del settore”, reiterando quelle posizioni di vantaggio e svantaggio già esistenti e, come visto negli ultimi anni, nocive anche per la diffusione del cinema di qualità. Favorevoli invece i distributori, la cui posizione è stata chiarita dal neo-presidente della categoria presso l’Anica, Richard Borg, convinto dell’utilità del provvedimento per incentivare gli investimenti e favorire la crescita del settore. “Ritengo che non ci sia nessun collegamento diretto tra la costruzione di una multisala da tremila posti e la chiusura dei cinema di città”, ha dichiarato Borg (Asca), aggiungendo che la difesa delle sale urbane non deve essere perseguita bloccando il mercato ma migliorando le strutture con incentivi per lo “sviluppo, la trasformazione e quindi il mantenimento delle sale cinematografiche attualmente più deboli”. Ugualmente favorevole anche l’associazione degli esercenti multiplex, l’Anem, il cui presidente Carlo Bernaschi ha definito “miope, fuori luogo e non imprenditoriale” la scelta di schierarsi contro le liberalizzazioni, una misura in grado di favorire il recupero di spettatori con sale nuove e più moderne.

Le controversie immediatamente suscitate dalla norma hanno però convinto Ornaghi a stralciarla dal testo approvato dal Cdm: oggi è arrivata dal Mibac la conferma che i cinema sono stati esclusi dal decreto sulle semplificazioni, in quello che però è stato dipinto non come uno stop definitivo, bensì come una “pausa di approfondimento” per ascoltare le diverse istanze e pervenire a una loro composizione nell’interesse dell’intero settore cinematografico.

 

Fonte: Mibac, Cinecittà News, Asca

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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