You are here
Home > Cinema > Berlino: perché Hollywood ne ha ancora bisogno.

Berlino: perché Hollywood ne ha ancora bisogno.

Al via la 62esima edizione del festival tedesco, con 400 film in programma e un mercato atteso da tutti gli operatori del settore.

Dopo la serata di apertura con Les adieux à la reine di Benoît Jacquot, alla presenza della “Maria Antonietta” Diane Kruger, Léa Seydoux e Virginie Ledoyen, comincerà oggi la 62esima edizione della Berlinale e, per Hollywood Reporter, sarà ancora una volta una fucina di progetti e di scambi in grado di condizionare il panorama cinematografico del prossimo anno a livello internazionale. Nonostante siano solo due i titoli afferenti agli Studios (Molto forte, incredibilmente vicino per Warner e Young Adult per Paramount) secondo il magazine la kermesse tedesca si distinguerà per il mercato e per film indipendenti capaci di lasciare il segno. Un po’ come l’anno passato, in cui dal Festival sono usciti diversi candidati agli Academy Awards, quali Pina 3D di Wim Wenders e Una separazione dell’iraniano Asghar Farhadi.


A penalizzarla da alcuni anni sarebbe stato lo spostamento delle nomination agli Oscar nel periodo di metà gennaio, che avrebbe dirottato produzioni importanti su altre manifestazioni non sempre di pari grado, come dimostrerebbe la presentazione a sorpresa di Hugo Cabret quest’anno al New York Film Festival. Ma il direttore Dieter Kosslick, sempre stando all’analisi di Hollywood Reporter, sarebbe riuscito comunque a conciliare l’esigenza di grandi nomi sul red carpet con il nutrito assortimento di film indipendenti ed esordi d’autore. Sul primo fronte, si segnalano soprattutto il film in costume Bel Ami, con Robert Pattinson, Christina Ricci, Uma Thurman e Kristin Scott Thomas, il film Sundance di James Marsh Shadow Dancer, con Clive Owen e Gillian Anderson, il debutto alla regia di Angelina Jolie con Nella terra del sangue e del miele, l’ultima fatica di Steven Soderbergh, Knockout – Resa dei conti, con Ewan McGregor, Michael Fassbender e Michael Douglas, nonché il premio alla carriera consegnato a Meryl Streep.
Sul secondo fronte, quello dei titoli meno roboanti ma che di un certo interesse, il magazine indica il film ambientato nell’epoca imperiale cinese White Deer Plain, del regista Wang Quan’an già Orso d’Oro per Il matrimonio di Tuya, il dramma familiare Was Bleibt del regista tedesco Hans-Christian Schmid e Jayne Mansfield’s Car di e con Billy Bob Thornton, affiancato da John Hurt, Kevin Bacon e Robert Duvall. Tra i titoli più “politici” emergerebbero invece quello del pluripremiato regista filippino Brillante Mendoza, Captured, dedicato al rapimento degli stranieri all’interno del suo Paese; il thriller ambientato nell’universo Rom Just the Wind, di Benedek Fliegauf; il film dedicato da Kim Nguyen ai baby-soldati africani, Rebelle. Ma aggiungiamo anche l’unico italiano in concorso, Cesare deve morire dei fratelli Taviani, che ha per protagonisti dei detenuti intenti a mettere in piedi la pièce shakespeariana. E sempre a sfondo politico sono gli altri due titoli italiani, dedicati entrambi ai fatti del G8 di Genova: Diaz – Don’t clean up this blood, docufiction di Daniele Vicari, e The Summit di Franco Fracassi e Massimo Lauria, selezionati in Panorama.
Il punto forte, oltre ai 400 titoli complessivi proposti nelle varie sezioni del festival (Concorso, Panorama, Forum, Shorts, Cinema Culinario, Teddy e Talent Campus) si conferma però il mercato, sold out da più di un anno, come ha confermato al Giornale dello Spettacolo Beki Probst, capo dell’European Film Market che quest’anno avrà 1137 proiezioni e quasi 800 film in circolazione, per la maggior parte inediti. Merito anche della strategica collocazione temporale, che rende l’appuntamento berlinese un punto di riferimento per scorgere alcune nuove tendenze del mercato, anche presso i caldi lidi di Hollywood.

 

Fonte: Hollywood Reporter, Giornale dello Spettacolo

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
Top
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI