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Accordo USA-Cina sulle quote di importazione: i film americani aumenteranno di oltre il 50%.

Il vicepresidente Joe Biden e il suo omologo Xi Jinping annunciano un’intesa per rivedere in modo espressivo i limiti finora imposti all’ingresso del cinema americano nel mercato cinese, già dichiarati irregolari dall’OMC.

La Cina apre i suoi confini, almeno in fatto di cinema: in occasione della visita negli Stati Uniti del vicepresidente Xi Jinping, la Casa Bianca ha infatti annunciato un’intesa con la Repubblica Popolare volta ad aumentare significativamente la quota di importazione di film americani. Arriva così la soluzione di un contenzioso tra i due Paesi che dura ormai da molti anni e in cui era stata coinvolta anche l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Come ricorda The Wrap, la disputa risale al 2007, quando gli Stati Uniti si rivolsero per la prima volta all’OMC esprimendo la loro preoccupazione riguardo ai limiti imposti all’accesso al mercato cinematografico cinese. L’organismo gli riconobbe poi ragione nel 2009, imponendo al colosso asiatico di rimuovere le restrizioni all’importazione di film statunitensi in quanto incompatibili con gli impegni commerciali assunti all’interno dell’OMC, e indicando marzo 2011 come termine entro cui pervenire a una soluzione del contenzioso. All’approssimarsi della scadenza, la Cina comunicò tuttavia agli Stati Uniti di non poter ottemperare all’obbligo imposto ed è da allora che le parti lavorano per trovare una soluzione condivisa.  Nel frattempo (come vi avevamo già segnalato parlando del box office internazionale del 2011), il mercato del cinema cinese ha compiuto un balzo del 30% superando i 2 miliardi di dollari, e dimostrandosi di fondamentale importanza nel bilancio delle major. Paramount, che ha superato il lungo primato di Warner Bros alla vetta degli Studios con i maggiori incassi a livello statunitense e internazionale, nel 2011 ha raccolto in Cina più di 300 milioni di dollari, e il suo film di punta, Transformers 3, ha raggiunto il top del botteghino del Celeste Impero incassando da solo 172 milioni di dollari.

La Cina, insomma, è da tempo considerata una delle aree con il più alto potenziale ancora non completamente espresso, e secondo le stime diffuse dalla Motion Picture Association of America, il nuovo accordo annunciato dalla Casa Bianca potrebbe portare a un incremento di oltre il 50% nel numero di film americani che varcheranno il confine della Repubblica Popolare. Stando alla nota diramata dal Governo USA, l’intesa permetterà di aumentare la quantità di film 3D e Imax, rafforzerà la distribuzione di titoli tramite società private anziché attraverso l’azienda monopolista di Stato, e assicurerà margini più ampi di compensazione per i blockbuster comunque distribuiti da soggetti pubblici cinesi. Avrà una validità di cinque anni e non esclude la possibilità per gli USA di adire di nuovo all’OMC. E i vantaggi, a quanto pare, non sono attesi solo per le major: “È una svolta per gli indipendenti”, ha dichiarato a proposito Jean Prewitt, presidente e amministratore delegato della Independent Film and Television Alliance, “fino ad oggi il nostro settore non ha avuto alcuna opportunità di beneficiare dei profitti provenienti dalle strettissime quote di importazione, né trovato la sua via di accesso al mercato cinese. Ora, per la prima volta, c’è la promessa di creare un terreno commerciale in cui anche i produttori indipendenti potranno svolgere un proprio ruolo”.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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