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Box Office Italia 2011: 37% al prodotto nazionale, ma calano incassi e biglietti

Nella top del box office 4 italiani, tutti comici, capeggiati da Zalone. Ma il sorpasso con la Francia ma non è arrivato: la quota di mercato è del 37%, penalizzata dai controversi risultati di Natale.

Vi abbiamo già parlato delle perdite registrate dal botteghino statunitense nel 2011. Oggi tocca a quello italiano che rispetto al 2010 ha fatto segnare un 8% in meno nelle presenze, poco più di 100 milioni rispetto alle oltre 110 dell’anno precedente, e un 10% in meno negli incassi, pari a circa 661 milioni di euro a fronte dei 735 del 2010. Come vi avevamo già segnalato in occasione della “preview” di novembre, presentata in occasione delle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento, la flessione non può certo essere attribuita al prodotto italiano, che, forte della corazzata delle sue commedie, si è conquistato il 37% della mercato (il 35 se si escludono le coproduzioni), vale a dire un po’ meno di quel 40% prefigurato fino a poco tempo fa dal presidente dell’Anica Riccardo Tozzi e un po’ meno della quota nazionale francese, che rimane perciò imbattuta, ma comunque significativo soprattutto perché in crescita di circa 6 punti percentuali. Non abbastanza, però, da compensare quei 10 lasciati sul campo dal cinema americano, che passando dal 56 al 46% ha portato con sé parte del box office.

 

top 20 Italia 2011 per presenze

Colpa perciò della crisi che ha investito anche il mercato interno USA e della difficoltà di replicare l’effetto Avatar? Forse in parte sì, ma sono anche altre le criticità che emergono nel sistema italiano. Come ha ricordato il presidente Cinetel, nonché AD di Universal Pictures e neo-presidente dei distributori Anica Richard Borg, la frequentazione media delle sale cinematografiche per un italiano è di circa 1,4 volte l’anno: in Francia sono 3, e non è nemmeno il Paese occidentale con i valori più alti. E questo si riflette sui 215 milioni di ingressi registrati Oltralpe nel 2011, un record che oggi sembra per noi ancora più lontano e che, per quanto possano sforzarsi di sostenerlo alcuni rappresentanti di categoria, non può di certo essere solo il frutto di una solida legislazione antipirateria, tra l’altro di solito più incisiva sull’home video.

 

presenze incassi Italia confronto 2011-2010

 

Secondo il nuovo presidente dell’Anec, Lionello Cerri, la situazione non è allarmante. Il rappresentante degli esercenti si è detto fiducioso nella combinazione vincente tra “un forte prodotto americano e un forte prodotto nazionale”, nonostante ci sia l’evidente esigenza di recuperare fasce di pubblico, sia aprendo nuove strutture nelle aree che ne risultano sprovviste, sia  “riordinando e moltiplicando laddove possibile, quelle esistenti”. Tra l’altro senza contare troppo su un sostegno pubblico che “in confronto alla Francia è di 1 a 10”. Si potrebbe, tuttavia, pensare secondo Cerri a una nuova grande iniziativa di promozione nazionale, che coinvolga ad esempio il gioco del Lotto, un po’ sulla falsariga di quello che avviene in Inghilterra con il BFI, finanziato dalla lotteria. Più in generale, il presidente dell’Anec è tornato a parlare dell’importanza dell’educazione al cinema per le nuove generazioni, cresciute nell’epoca della tv senza film e di internet, mentre secondo il suo omologo dell’Anem, Carlo Bernaschi, sarebbe opportuno ripristinare iniziative come i mercoledì e i pomeriggi al cinema a prezzo scontato, dato che “le ultime risalgono al ’98”.

 

quote di mercato - confronto 2011-2010

Anche il presidente dell’Anica, Riccardo Tozzi, vede tra i problemi strutturali la necessità di intervenire sul circuito, in particolare sulla mancanza di quei multisala di città che si sono già affermati all’estero e che potrebbero aiutare a intercettare gli spettatori orfani delle sale urbane tradizionali. Per farlo, è necessario il dialogo con gli Enti locali, non – o perlomeno non solo – allo scopo di ottenere finanziamenti, bensì per l’individuazione dei lacci burocratici da eliminare al fine di rendere appetibile un investimento sulle sale e mobilitare così i capitali privati. Un simile processo sarebbe già stato avviato insieme alla Regione Lazio con l’auspicio che diventi un progetto pilota anche per il resto d’Italia.


Ci sono però altri nodi individuati da Tozzi, primo fra tutto quello delle tv, non solo in merito alle quote di programmazione di cinema all’interno dei palinsesti, che andrebbero aumentate e pianificate meglio con la consapevolezza che i film italiani prodotti oggi possono attirare lo share necessario per vincere una prima serata. Bisogna inoltre “fare in modo che la crisi che ha colpito le televisioni non ricada sul cinema, evitando che si riducano gli investimenti”. Insomma, forse stavolta è il cinema che può dare una mano al piccolo schermo, e non solo: il presidente dlel’Anca propone anche al nuovo Governo di pagare i debiti pregressi con le imprese che operano in cinema attraverso i titoli di Stato, in modo da liberare le risorse rimaste al FUS, “poche ma fondamentali”, soprattutto per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione. Se c’è un versante su cui ricade la preoccupazione di molti è infatti lo spettro di un nuovo oligopolio di titoli, segnatamente commedie, capace di attirare a sé la stragrande maggioranza degli incassi e del pubblico. Come già preannunciato da tempo, nella top 10 del box office spuntano 4 titoli italiani, tutti rigorosamente di stampo comico, capeggiati da Che bella giornata di Checco Zalone (quasi 43 milioni e mezzo di euro guadagnati e poco meno di 7 milioni di presenze). Tozzi sottolinea però anche come siano ben 22 i film del nostro Paese che hanno incassato oltre i 3 milioni, cioè molto di più di quello che accadeva in passato, in cui il box office risultava molto più concentrato. Nessuno, comunque mette in dubbio l’esistenza di un rischio di omologazione che, ammette Tozzi, “può solo nuocere al mercato”.

Per quanto riguarda le distribuzioni, a guadagnarsi il gradino del podio è Medusa (con quasi il 26% delle presenze), seguita da Warner e Universal.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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