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In sala negli USA il primo lungometraggio girato interamente tramite smartphone.

Si chiama Olive, è stato ideato e diretto da Hooman Khalili e realizzato con un Nokia N8. Uscirà in un cinema della città degli anglei per una settimana, ma, avverte il regista, portarlo sul grande schermo non è stato affatto un gioco da ragazzi…

Ormai con i film girati tramite telefonino si fanno rassegne, festival e pubblicità, mentre girare video è sicuramente una delle funzionalità più sfruttate da ogni utente dei cellulari di ultima generazione. Ma solo a partire dal 16 dicembre uscirà in sala quello che i suoi autoi presentano come il primo lungometraggio girato interamente con smartphone. Si chiama Olive, è stato ideato e diretto da Hooman Khalili e realizzato con un Nokia N8. Uscirà in un cinema della città degli angeli per una settimana, ma, avverte il regista, portarlo sul grande schermo non è stato affatto un gioco da ragazzi. Per cui don’t try this at home!

In un’intervista al Los Angeles Times, Hooman Khalili ha spiegato tutte le difficoltà tecniche della creazione di quella che in molti potrebbero considerare un’operazione facilmente replicabile. Invece, per cominciare a girare, i realizzatori si sono prima di tutto dovuti trasformare in hacker e costruttori per modificare il telefonino e, in particolare, disabilitare le funzioni auto focus e auto zoom. Chiunque operi professionalmente come videomaker, o anche solo come fotografo, può capire come non sia facile andare d’accordo con un apparecchio che pensa di sapere meglio dell’operatore come mettere a fuoco una scena e a che distanza. Né è stato possibile trovare un solo costruttore disposto a creare un obiettivo 35 mm da applicare al telefonino.

I filmmaker non erano però disposti a rinunciare alla profondità di campo, e così ha preso forma un’anomala soluzione. Khalili e la sua squadra hanno finito con lo smontare una cinepresa degli anni ’40 per studiarne il meccanismo e, una volta capito quali ottiche servissero al loro scopo, le hanno dovute attaccare al Nokia con lo scotch biadesivo. E se il marchingegno non bastasse di per sé a far impallidire Michel Gondry, questi novelli bricoleur del cinema hanno girato l’unica sequenza area presente nel film attaccando il telefonino a un elicotterino telecomandato… e incrociando le dita. Nonostante le attrezzature un po’ artigianali, Olive è stato proposto al festival Sundance e Khalili spera di portarlo anche agli Oscar, tanto da essersi affrettato a cercare una sala, nello specifico una appartenente al circuito indie locale Laemmle, per assicurarsi un’uscita theatrical entro l’anno.

Il regista assicura infatti di aver prodotto il film in maniera assolutamente ortodossa, con tanto di truccatori e location scout professionisti, nonché con la collaborazione dell’attrice Gena Rowlands. L’idea di girare un lungometraggio con lo smartphone è nata nel gennaio 2010, la preproduzione è però cominciata solo lo scorso aprile e le riprese sono durate 5 settimane, per un costo complessivo di 500 mila dollari.  A finanziarlo, almeno in parte, non è stata però la Nokia, che non ha manifestato interesse a riguardo, ma Chris Kelly, già responsabile della privacy di Facebook.

Olive viene definito dai suoi realizzatori come “la storia di una ragazzina che riesce a cambiare la vita di tre persone senza dire una parola”, e in attesa di vederlo – forse – agli Oscar, Khalili ne ha resi disponibili i primi 5 minuti online, sul sito del film.

Fonte: Los Angeles Times

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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