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VI Festival di Roma: una kermesse a tre dimensioni

Dalla Tin Tin alla riedizione in 3D del Re Leone, passando per Wim Wenders, Totò e Martin Scorsese, le varie faccie del cinema stereoscopico in rassegna alla sesta kermesse capitolina.

Le avvisaglie c’erano già sin dall’annuncio che il VI Festival Internazionale del Film di Roma avrebbe avuto tra i suoi appuntamenti più attesi  il film di Steven Spielberg, prodotto da Peter Jackson, Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno. Alla presentazione di ieri, però, la kermesse capitolina ha confermato definitivamente di voler vivere l’edizione del 2011 in tre dimensioni, sia che si tratti di puro entertainment che di esperimenti d’autore.

Cominciamo dall’animazione: oltre alla versione in CGI del noto eroe del fumetto franco-belga, un altro evento che farà gola ad appassionati degli occhialetti e non, sarà la riproposizione in 3D del classico Disney Il Re Leone. L’iniziativa ha già avuto un enorme successo negli USA dove il lungometraggio, già campione di incassi alla sua uscita nelle sale nel 1994, ha ora  superato gli 80 milioni di dollari al box office, suscitando le attenzioni dell’industria e degli osservatori. Non più tardi di una settimana fa, ad esempio, Hollywood Reporter riferiva un’analisi secondo cui rilanciare “vecchi” capolavori rieditandoli in tre dimensioni potrebbe essere una soluzione per rivitalizzare i periodi dell’anno cinematograficamente meno proficui, facendo recuperare al botteghino addirittura tra i 200 e i 300 milioni di dollari. Cifre ovviamente improbabili per il mercato italiano, che comunque continua ad annoverare la pausa estiva come una delle sue criticità strutturali più difficili da superae. L’esperimento de Il Re Leone in 3D potrebbe dunque rivelarsi anche qui significativo, tanto più che la multinazionale dei sogni ha da poco annunciato l’intenzione di far uscire tra il 2012 e 2013 altri quattro classici rieditati in tre dimensioni, vale a dire La Bella e la Bestia, Alla ricerca di Nemo, Monsters & Co. e La Sirenetta.

Ma la Disney non è l’unica a sondare il terreno: il Festival del Film di Roma ospiterà infatti anche Totò in 3D – Il più grande spettacolo del mondo, il nuovo cavallo di battaglia di Filmauro. Altri grandi titoli stereoscopici in rassegna sono poi il documentario di Wim Wenders, Pina, dedicato alla grande danzatrice tedesca Pina Bausch e un’altra prova d’autore su cui si concentrano molte aspettative, cioè l’ Hugo Cabret di Martin Scorsese, di cui però verranno mostrati solo dei frammenti. Un film che, tanto per dare un’idea delle sue possibili implicazioni, The Wrap ha definito come la possibile salvezza del 3D, per la maestria con cui il sempre meticoloso regista newyorkese è riuscito a sfruttare il mezzo ponendolo a servizio della storia.

Parlando di innovazione, infine, si può ricordare D-Cinema: viaggio nel digitale, la tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo  che si svolgerà il 1 novembre. Altri incontri che potrebbero interessare gli addetti ai lavori sono inoltre Cinema ed economia: una fotografia in movimento, presentazione in forma di dibattito del nuovo numero della rivista “Economia della Cultura” edita da Il Mulino ( 3 novembre), l’incontro organizzato da FERPI La comunicazione per il cinema. quali scenari? (28 ottobre), e ovviamente il programma del Mercato del Cinema – Business Street, che tornerà sulla questione Banche, Imprese & Cinema (28 ottobre)  e soprattutto sullo stretto legame tra produzione cinematografica ed editoria.

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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