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Netflix fa marcia indietro su Qwikster: lo streaming rimarrà legato al business dell’home video.

Il CEO Reed Hasting diffonde sul blog di Netflix la decisione di abbandonare il progetto Qwikster e lo scorporo del servizio di noleggio DVD per corrispondenza dal business più conveniente e in crescita dello streaming.

“I DVD resteranno su Netflix”, questo il titolo del post sul blog del famoso servizio di noleggio film e show televisivi che ieri ha agitato il mercato, suscitando la reazione immediata della Borsa (dopo un breve rialzo il titolo è caduto del 4,77%) e degli analisti. A firmare la nota lo stesso CEO della compagnia Reed Hasting, che ha esordito prendendo atto di come la notizia della creazione di due diversi siti per lo streaming e per l’affitto di DVD per corrispondenza non abbia soddisfatto gli utenti, per cui si sarebbe creata solo confusione e disfunzionalità.  Da qui la decisione di tornare sull’annuncio fatto appena un mese fa: “Nessun cambiamento, un solo sito, un solo account, una sola password… In poche parole, niente Qwikster.

Cade così definitivamente il progetto di scorporare il settore home video su un nuovo brand; scelta che in effetti, unita a quella di aumentare il costo del noleggio, aveva allontanato molti consumatori. Anche per questo, tra i punti centrali della nota diffusa da Hasting rientra la chiara promessa che quello stabilito a luglio sarà l’ultimo adeguamento di prezzo imposto  dalla compagnia ai suoi utenti.

L’uscita di scena del marchio e del sito internet Qwikster non risolve però il problema dell’aumento del tariffario di Netflix. Incremento che, come ricorda The Wrap, aveva già  fatto scuotere la testa a diversi analisti, ancor meno convinti della mossa, giudicata troppo affrettata, di scindere in due il business della compagnia, ponendo di fatto in difficoltà gli utenti interessati a fruire sia dello streaming che dei DVD. Un’iniziativa che, a detta del magazine, si è in seguito rivelata un boomerang, dando il via a una vera e propria nonché inaspettata emorragia di iscrizioni, frutto delle inadeguate stime di Netflix rispetto alla flessibilità dei propri utenti rispetto al prezzo del servizio offerto.

La reazione del mercato non è stata più indulgente: il titolo ha perso oltre metà del suo valore in Borsa, scendendo a circa 111 dollari rispetto ai 300 che quotava a luglio. E dopo una tale flessione, appare meno verosimile anche l’ipotesi dell’acquisizione di Netflix da parte del colosso delle vendite on line Amazon, ormai da anni impegnato a cercare di lanciare un proprio servizio di streaming.

 

Fonte: Netflix, The Wrap

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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