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Netflix è più tv che cinema: Ted Sarandos parla del business del VOD insieme al nuovo leader di Miramax Mike Lang.

Un duetto interessante quello tenutosi ieri al Mipcom, il mercato dell’entertainment in corso a Cannes, dove a margine del keynote speech del CEO di Miramax Mike Lang, il responsabile dei contenuti di Netflix ha raggiunto il palco dando vita non a una tradizionale sessione di Q&A ma a una vera intervista doppia sul settore della distribuzione on line.

Un duetto interessante quello tenutosi ieri al Mipcom, il mercato dell’entertainment in corso a Cannes, dove a margine del keynote speech del CEO di Miramax Mike Lang, il responsabile dei contenuti di Netflix ha raggiunto il palco dando vita non a una tradizionale sessione di Q&A ma a una vera intervista doppia sul settore della distribuzione on line.

La considerazione di maggior rilievo avanzata da Ted Sarandos è stata, in particolare, quella sull’offerta di Netflix e la domanda dei suoi consumatori, sempre più orientata ai prodotti televisivi che a quelli cinematografici, nonostante le origini della piattaforma VOD, nata  come noleggiatore di home video per corrispondenza. “Oggi il 50% e talvolta perfino il 60% dello streaming è generato dalla visione di episodi di serie tv” ha dichiarato il chief content officer, secondo quanto riportato da The Guardian, che vede in questa presa di posizione una conferma di quanto già emerso dagli accordi stretti recentemente da Netflix. In primis quello per portare in rete Mad Men, o il remake del serial BBC House of Cards per la regia di David Fincher.

Anche gli show meno popolari possono secondo Sarandos trarre grande beneficio dalla distribuzione via-Netflix e in particolare dall’algoritmo che genera consigli per gli utenti: “Siamo convinti che lo stesso sistema si possa usare per lanciare un programma tv in maniera molto rapida, e farlo finire nelle mani degli spettatori che lo apprezzeranno di più”. Processo già sperimentato con successo con la serie Spartacus, proposta in automatico agli acquirenti di 300 .

La piattaforma VOD, d’altra parte, dopo essere stata a lungo osteggiata dalle major, sembra per loro irrinunciabile. “In un certo senso, vorrei che la nostra compagnia diventasse un po’ più Silicon Valley e un po’ meno Hollywood”, ha ironizzato Mike Lang, ricordando la centralità di un mix di canali distributivi che tenga conto tanto delle tradizionali emittenti tv, quanto dei vari canali offerti da Internet: non solo Netflix, ma anche Facebook, iPad e Google TV. La parola d’ordine è cross-platform: “Crediamo che queste diverse piattaforme possano coesistere ed essere complementari l’una all’altra. Tutto gira intorno al consumatore, a cui non interessa sapere quali siano le windows o su quale mezzo può vedere ciò che desidera vedere”.

Ed è da qui che il CEO intende far ripartire Miramax “praticamente al collasso quando sono arrivato, nonostante una library di oltre 700 film”. Ad ucciderla, non la pirateria ma “la mancanza di un adeguato sfruttamento”. Un caso come tanti in cui, per Lang, l’unico imperativo non poteva che essere: “O innovazione o morte”.

 

Fonte: The Guardian

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it
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