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Video On Demand a 60 giorni per Warner Bros, Sony, Universal e Fox!

Il CinemaCon di Las Vegas non ci sta regalando solo scene in anteprima e materiale promozionale, ma anche notizie importanti riguardanti la distribuzione cinematografica. Proprio alla convention per gli esercenti quattro tra i più grandi studios cinematografici hanno fatto un annuncio “storico”. Infatti Warner, Sony, Universal e Fox con la formula chiamata “Home Premiere” metteranno in distribuzione…

Il CinemaCon di Las Vegas non ci sta regalando solo scene in anteprima e materiale promozionale, ma anche notizie importanti riguardanti la distribuzione cinematografica.

Proprio alla convention per gli esercenti quattro tra i più grandi studios cinematografici hanno fatto un annuncio “storico”. Infatti Warner, Sony, Universal e Fox con la formula chiamata “Home Premiere” metteranno in distribuzione VOD (video on demand) i propri film solamente dopo 60 giorni dalla loro uscita al cinema.

Il prezzo è proibitivo, si parla di 30 dollari per averli a disposizione per due o tre giorni, ma la scelta congiunta fa capire in che direzione le major vogliono andare. Negli USA sarà DirectTV a lancerà la proposta a livello nazionale (20 milioni di clienti), mentre la rivale Comcast limiterà l’offerta solo ad alcune città. Le pellicole che inaugureranno il servizio saranno Unknown e Mia Moglie per Finta (in uscita oggi in Italia).

Gli studios credono che l’intervallo di 60 giorni sia adeguato per la maggior parte dei film che esauriscono la loro vita in sala al massimo entro tre mesi e assicurano che saranno esclusi dalla Home Premiere i titoli che dimostreranno di avere ancora capacità di incasso in sala. Quindi non è stata istituita una regola applicabile indiscriminatamente a tutto il catalogo, ma sembra che ogni caso verrà vagliato separatamente (e di certo non si scenderà sotto i 60 giorni, o almeno non ora).

La NATO, l’associazione degli esercenti Usa, si è duramente risentita per l’annuncio, non solo perché non è stata minimamente presa in considerazione durante il processo decisionale, ma anche perché è stato dato proprio durante la convention degli esercenti (quasi una presa in giro).

Ha emesso quindi un comunicato in cui solleva preoccupazioni e problematiche riguardo un progressivo accorciamento della window, sottolineando la crescita di incassi degli ultimi anni del settore theatrical e l’inopportunità di travasare problemi dell’home video nel sistema sala. Inoltre si rischia di accelerare e concentrare ulteriormente gli incassi nelle prime settimane dall’uscita e una tendenza sempre più al ribasso dei prezzi nel settore home video.

In questa occasione sembra proprio che i rapporti tra esercizio e distribuzione si siano alterati definitivamente, e questo potrebbe spingere gli esercenti ad una rivalutazione globale del modo di relazionarsi alla distribuzione, come quante copie e a che condizioni programmare un determinato film e altri espedienti. Se gli studios hanno presole decisioni unicamente per i propri interessi, gli esercenti potrebbero fare altrettanto.

La battaglia è appena iniziata.

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