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Home Premiere, DirecTV parte il 21 aprile negli USA

Il discusso servizio on demand chiamato Home Premiere sta per partire negli Stati Uniti. Settimana scorsa vi avevamo riportato il punto della situazione della guerra tra esercenti e studios (qui il post). DirecTv, un provider satellitare diretto concorrente di Dish Network e dei servizi via cavo, ha annunciato che il suo Home Premiere inizierà dal…

Il discusso servizio on demand chiamato Home Premiere sta per partire negli Stati Uniti. Settimana scorsa vi avevamo riportato il punto della situazione della guerra tra esercenti e studios (qui il post).

DirecTv, un provider satellitare diretto concorrente di Dish Network e dei servizi via cavo, ha annunciato che il suo Home Premiere inizierà dal 21 aprile trasmettendo il film della Sony “Mia Moglie per Finta“, che era uscito nelle sale americane l’11 febbraio (quindi 70 giorni prima). Il noleggio virtuale per 48 ore costerà 29.99 dollari, una cifra consistente.

Gli esercenti saranno sollevati nello scoprire che verrà reso disponibile solo un film alla volta (non si conosce il lasso di tempo, probabilmente uno ogni settimana). I prossimi saranno I Guardiani del Destino, Cedar RapidsHall Pass, tra l’altro ancora inediti in Italia.

Un altro dettaglio importante è che i film saranno disponibili soltanto per chi ha l’HD-DVR, e si tratta di circa 6 milioni sui quasi 20 milioni di abbonati a DirecTv.

Tuttavia gli esercenti, nonostante non abbiano optato per un boicottaggio dei blockbuster in arrivo, sono sul piede di guerra e la minaccia è di non proiettare più trailer o di mettere poster e immagini pubblicitarie delle pellicole in arrivo, visto che per loro non ha senso promuovere nei cinema qualcosa che poi gli spettatori possono vedere a casa propria in breve tempo.

Ma quanti spettatori potrà attirare ad un tale prezzo? Consideriamo che in alcune città americane un biglietto del cinema costa 15 dollari, quindi il prezzo di un film in Home Premiere corrisponde a due biglietti. C’è chi dice che non ci sarà alcun impatto sulle sale cinematografiche, mentre The Wrap ha riportato un’analisi della Warner Bros che afferma che il 5% degli abituali spettatori cinematografici potrebbe convertirsi al nuovo servizio. Sembra una piccola fetta, ma rischia di far chiudere la metà delle sale negli USA.

Non si può fare a meno di chiedersi: il nuovo servizio di DirecTV è la naturale evoluzione del cinema o l’inizio della sua fine? E’ realmente a rischio l’esperienza cinematografica in quanto tale?

SlashFilm afferma che il processo evolutivo è iniziato e non si può più arrestare. Propone anche un bel paragone: forse l’Home Premiere farà la fine del Betamax, ma il Vhs è dietro l’angolo e potrebbe dare il colpo di grazia definitivo ai cinema come li conosciamo oggi.

Fonte: slashfilm

One thought on “Home Premiere, DirecTV parte il 21 aprile negli USA

  1. Non so se questa sia la strada giusta da percorrere, nessuno può saperlo, ma di sicuro non è l’inizio della fine, la “fine” se proprio vogliamo pensare che sia così, è iniziata a metà degli anni 90′ con la nascita di internet. Si capiva fin dal primo giorno che era un nuovo canale di distribuzione e il danno, se c’è stato, è stato solo di non capirlo e/o di ignorarlo. Ci sono fasce di spettatori che non vanno al cinema in assoluto, altre fasce che ci vanno ma non possono vedere certo al cinema tutti i film che escono o che vorrebbero vedere e per tutte queste persone esistono fin dall’avvento del VHS due alternative: l’oggetto pirata (prima VHS, poi DVD ora download o streaming) o l’attesa di un offerta legale. Tra le due, al di là del risparmio (moltissimi pagano i servizi di download, magari convinti di essere nella legalità perché non è facile comprendere la differenza tra un abbonamento a Mediaset Premium e uno a Megaupload, se non che il secondo è più moderno del primo), la vera differenza è solo data dal fatto che l’offerta legale è rinviata nel tempo e questo rinvio è un motivo che, onestamente, protegge i cinema, ma impoverisce lo sfruttamento a valle, in quanto sono sempre di meno le persone che, in buona o malafede, si spostano verso il prodotto pirata quasi “costrette” da regole di mercato che non comprendono. Quindi la produzione e la distribuzione deve per forza agire in qualche modo per recuperare quanto viene via via rosicchiato a valle e questa è una delle possibili strade per farlo. E’ più che corretto pensare a cosa comporterà questo per le sale cinematografiche, ma dobbiamo anche riflettere sul fatto che non fare niente potrebbe, nel medio periodo, portare al crollo dell’economia della produzione e poi, di conseguenza, anche delle sale stesse. Intraprendere questa strada significa assecondare un bisogno del mercato, un bisogno e una domanda che i consumatori stanno già soddisfando con meccanismi al di fuori dell’economia dell’industria cinematografica (portando invece dei benefici all’industria online) che se vuole continuare a svilupparsi deve fare propri. Il mio dubbio quindi non è sul da farsi, ma solo su come viene realizzato: il VOD via satellite/cavo è competitivo con al distribuzione pirata/legale di file via internet? O finirà solo per tradursi in un modo in cui le piattaforme satellitari/digitali a pagamento fidelizzano una base clienti che già hanno senza però spostare consumatori dalla pirateria ad un’offerta legale?

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