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Paranormal Activity: buzz mktg e social media al potere…

E’ costato appena 15 Mila Dollari più 2 Milioni di dollari di lancio. Ha già quintuplicato l’investimento attraverso medie per schermo faraoniche, mai viste prima. Nell’ultimo weekend ha rubato la scena a Couples Retreat generando un Box Office di $7,9M con soli 160 schermi. Paranormal Activity, che arriverà in Italia tra dicembre e gennaio per…

E’ costato appena 15 Mila Dollari più 2 Milioni di dollari di lancio. Ha già quintuplicato l’investimento attraverso medie per schermo faraoniche, mai viste prima. Nell’ultimo weekend ha rubato la scena a Couples Retreat generando un Box Office di $7,9M con soli 160 schermi. Paranormal Activity, che arriverà in Italia tra dicembre e gennaio per la distribuzione di FilmAuro, è indubbiamente uno dei fenomeni più significativi del panormama mondiale attuale.

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Dopo un primo post in cui spiegava come Paramount stesse utillizzando i Social Media, e in particolare Eventful, per aumentare e promuovere la programmazione di PAMashable – The Social Media Guide, a due giorni dall’incredibile exploit,  propone una chiave di lettura interessante su come il Mondo dei Social Network, in particolare Twitter col fenomeno Tweet Your Scream, abbia contribuito in modo determinante al successo milionario dell’ultimo weekend, spostando interamente sul Web una campagna virale che ad esempio in District 9 aveva invece conosciuto un momento chiave di pari importanza nel display fisico dei materiali.

Il connubio totale tra Paranormal Activity e dimensione virtuale, oltre a un’affinità di genere non secondaria, porta a paragonare l’horror “scoperto” da Spielberg, e originariamente acquistato da Paramount per farne un remake, a un autentico mito dell’era industriale contemporanea, Blair Witch Project (1999).

Questa la principale differenza che Catherine Warren di Mashable rileva tra PA e BWP:

“Con Blair-Witch, Internet fu usato meno come uno strumento di direct-marketing e più come un mezzo per generare passaparola sull’origine del film stesso. Il tormentone del “vero/non vero” prima dell’uscita in sala portò flotte di spettatori al cinema e l’eccitazione intorno al fenomeno stesso fu ciò che continuò a portarle dopo l’uscita.
Nel decennio successivo, molti film hanno cercato di ripetere il successo virale di Blair Witch Project ma pochissimi sono stati culturalmente degni di nota. Ora che il successo cresce sarà interessante verificare se il passaparola resisterà al suo stesso flusso e a una distribuzione superiore del film, facendo diventare Paranormal Activity il primo caso di blockbuster lanciato dai Social Media.”

Dalle pagine web dell’Economic Times, Rob Moore, vice Presidente di Paramount, ha sottolineato come dialogare attraverso Facebook e Twitter abbia esaltato nello spettatore un forte senso di partecipazione e coinvolgimento, sfociato in un passaparola contagioso.

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Sempre Rob Moore, dal sito del Los Angeles Times, spiega la strategia vincente alla base della scelta di abbattere l’offerta del film stimolandone la domanda e innescando un meccanismo di programmazione on demand:

“Nell’era delle 10.000 copie ad uscita, l’idea che lì fuori c’è un film che non puoi vedere ha creato ancora maggiore interesse. E’ il senso di scoperta, di sapere qualcosa che qualcun altro non sa. In un certo senso ti senti parte integrante della scoperta…”

Nel 2000 Blair Witch Project ha incassato in Italia circa 16 Miliardi, risultando la nona pellicola più vista dell’anno e ancora oggi dovrebbe essere il secondo horror più visto dopo The Ring. Insomma, prospettive interessanti per FilmAuro, che ha avuto ottimo fiuto nell’acquisirne i diritti per l’Italia: ma in quale misura sarà possibile importare anche solo una piccola parte dell’esperimento culturale e della strategia vincente adottata oltreoceano?

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