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Il 3D c’è, le sale no e se ne accorgerà anche il pubblico

Qualche commento privato mi ha fatto capire che il mio post dell’altro giorno sul passo deciso verso il 3D era poco chiaro. Mi si obiettava che il cinema non racconta più la realtà, almeno il grande cinema d’intrattenimento tutto effetti speciali e meno che mai quello d’animazione. Rileggendomi scopro effettivamente di aver fatto un errore…

Qualche commento privato mi ha fatto capire che il mio post dell’altro giorno sul passo deciso verso il 3D era poco chiaro. Mi si obiettava che il cinema non racconta più la realtà, almeno il grande cinema d’intrattenimento tutto effetti speciali e meno che mai quello d’animazione. Rileggendomi scopro effettivamente di aver fatto un errore nel parlare di verosimiglianza.

Il nocciolo della questione non è quanto il 3D avvicini al cinema alla possibilità di raccontarci il reale, ma quanto il 3D completi l’esperienza cinematografica in termini di percezione. Noi percepiamo la realtà in movimento, col sonoro, a colori, in 3D e, ovviamente, possiamo interagire con essa.

Il Cinema è nato nel momento in cui è stato inventato un modo per farci percepire il movimento. Successivamente ogni grande innovazione, il sonoro e il colore, ha semplicemente avvicinato di più le potenzialità del cinema a come noi percepiamo, con tutti i nostri sensi, il mondo reale. Può far sorridere ma ci fu anche chi tentò di completare l’assortimento percettivo grazie all’odorama.

Oggi arriva questa nuova versione del 3D e non si può non dare ragione a Katzemberg quando sostiene che, se utilizzato per coinvolgere lo spettatore (e non come trucchetto per stupirlo), per portarlo dentro l’azione, si tratta di passo in avanti destinato a restare. E’ una tecnologia che messa in mano al genio di chi saprà utilizzarla al meglio influirà a fondo sul modo stesso di fare cinema e non solo per i film d’azione e tutti effetti speciali.

Percepiamo la realtà in modo tridimensionale e il futuro dell’intrattenimento sarà tridimensionale, immersivo e, alla fine, anche interattivo.

A chi, oggi, non sembra convinto del 3D si può concedere che se i primi titoli in 3D saranno deludenti e non così innovativi per il pubblico allora il tutto è destinato a sgonfiarsi e a rimanere una promessa inespressa. In tal caso, però, sarà l’intera industria del cinema a cedere il passo a chi avrà saputo avvicinare il pubblico proponendo forme di intrattenimento sensorialmente complete. Probabilmente in questo sarà l’industria dei videogames, che già offre intrattenimento interattivo e altamente coinvolgente, a guadagnare sempre più spazio rispetto a chi non avrà saputo usare con creatività le nuove tecnologie.

All’indomani di un risultato che anche in Italia dimostra quanto il 3D possa fare la differenza (e quanto un’esperienza sensoriale più completa possa dare un senso ad un film altrimenti debole), mentre si allunga ogni giorno la lista dei film in 3D annunciati o in produzione, la sensazione che ci sia tanta ritrosia da parte del nostro cinema ad abbracciare questa innovazione (abbiamo poco più di 40 sale in 3D in Italia e nessuna nei grandi circuiti) mi preoccupa addirittura di più di quando si sosteneva, inascoltati, che internet avrebbe sostituito il DVD/VHS come canale distributivo homevideo.

In quel caso la lunga resistenza all’innovazione, quindi il rifiuto ad essere realmente presenti con un’offerta legale di download per una domanda che stava crescendo, ha fatto sì che in lunghi anni di inerzia/resistenza si formassero generazioni di “pirati” che sarà sempre più difficile riportare nell’ambito di un’offerta legale, sempre che si sia in grado di farne una degna di tale nome.

Nel caso del 3D, invece, la mancanza di un numero adeguato di strutture adeguate in cui godere i titoli nel formato in cui li stanno concependo registi del calibro di Cameron -per non parlare di tutta la produzione Pixar e DreamWorks Animation– potrebbe semplicemente e banalmente allontanare sempre di più il pubblico da sale cui siamo disposti a perdonare tante cose, ma questa?

Non sarà certo un problema per gli USA, che stanno comunque adeguando il proprio parco sale, e nemmeno per la scommessa della produzione di cinema in 3D, perché dopo l’HD c’è già pronta la generazione di televisori in 3D da vendere, ma cosa accadrà qui in Italia, paese in cui i consumatori abbracciano le innovazioni ancor prima che l’industria le comprenda?

Davide Dellacasa
Publisher di ScreenWeek.it, Episode39 e Managing Director del network di Blog della Brad&k Productions ama internet e il cinema e ne ha fatto il suo mestiere fin dal 1994.
http://dd.screenweek.it

3 thoughts on “Il 3D c’è, le sale no e se ne accorgerà anche il pubblico

  1. Premetto che sono un esercente cinema.
    Ho installato in una delle sale del mio multiplex un proiettore digitale 2K con tecnologia 3D della Dolby.
    Questo è avvenuto in occasione dell’uscita del film “Viaggio al centro della terra 3D”.
    Tralascio le varie motivazioni che hanno portato a questo investimento e vi descrivo i risultati commerciali e sensoriali.
    Dal punto di vista commerciale il risultato è sorprendente quanto eccezionale. Si è creata la logica dell’evento e tutti in fila a vedere questo film,al secondo weekend vi è di nuovo il tutto esaurito,mentre normalmente vi è una significativa caduta……………
    Statisticamente le sale che proiettano in 3D hanno incassato nel primo weekend il doppio rispetto a quelle che hanno proposto il film in “normale 2D”.
    Sono convinto che questo weekend la differenza sarà ancora più forte.
    Dal punto di vista sensoriale la risposta del pubblico è di grande curiosità e aspettativa prima e poi di soddisfazione. Influisce il film (ancorchè di fatto semplice e banale)realizzato per il 3D e la qualità raggiunta dalle nuove tecnologie e apparecchiature.
    Pur essendo evidente che vi possono essere margini di forte miglioramento (in particolare sulla perdita di luminosità a causa dei molti filtri presenti negli occhiali),già oggi abbiamo un risultato che appaga il nostro senso visivo e la nostra sfera emozionale.
    Le dimostrazioni di TV in 3D mostrano da un lato quanto possa progredire la tecnica ma dall’altro dimostrano che per una sensazione vera e completa le dimensioni contano!
    Quindi nel futuro coi film d’animazione prima e poi con i film concepiti per il 3D,tra cui l’atteso “Avatar” di J.Cameron,andremo a costruire nuovi eventi.
    Ma la logica dell’evento non può proseguire all’infinito,ma nel frattempo la tecnologia digitale ed il 3D avranno influito sulle possibilità di realizzazione tecnico-produttiva-ideativa e pertanto il nostro cinema in sala continuerà ad avere la sua primaria specificità.

  2. Indubbiamente in questo caso più che in ogni altro si può e si potrà affermare che le dimensioni contano, eccome! Sono convinto che per quanto la tecnologia televisiva possa progredire fino a darci schermi grossi come una parete oltre a quello non si potrò andare perché i prezzi dei televisori calano ciclicamente, quelli delle case no. Raggiunto il limite dato dalle pareti domestiche infatti il televisore non potrà mai competere con la sala cinematografica a patto, però, che di sale 3D ce ne siano a sufficienza, perché altrimenti il rischio è che se il 3D è un valore aggiunto la versione normale di un film fatichi a trovare una ragion d’essere “al cinema” e la copia pirata, per quanto scadente, sia sempre di più una valida alternativa.

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